Se
non diventerete come bambini
New Age e dintorni
Di Carlo Doveri
Una
delle espressioni di Cristo più frequentemente citate è quella che
riportiamo, incompleta, nel titolo. La ritrovo all'inizio di un articolo di una
rivista tutta dedicata all'astrologia e ad altri problemi cosiddetti spirituali.
L'unica attenzione che merita questo articolo, oltre al fatto che un amico mi
ha chiesto di commentarlo, è che possiamo usarlo come rappresentante, come
campione, di molte altre pubblicazioni e prese di posizione che si ritrovano un
po' dappertutto in libri, riviste e quotidiani. Di solito in quelle rubriche dedicate
alla salute, ai problemi di cuore, all'oroscopertine/copo, al new age, ecc.
Il fenomeno della rinascita di temi ed interessi che il pensiero che si è
autodefinito razionale e "scientifico" sembrava aver definitivamente
sepolto nel limbo delle superstizioni è significativo. Non sarà
questo il tema del mio contributo, ma qualche parola va spesa, se non altro perché
si tratta di una realtà che interpella molte persone. Per sincerarsene
è sufficiente visitare una qualunque libreria o, meglio ancora, i reparti
dedicati ai libri dei grandi magazzini che non hanno particolari aspirazioni "culturali",
ma espongono quello che meglio si vende e misurare lo spazio espositivo dedicato
a astrologia, terapie alternative, nuove religioni, contatti con gli extraterrestri,
ecc.
Il fenomeno, ignorato per molto tempo dalla cultura ufficiale, se non per qualche
sermone, tra lo scandalizzato e l'insofferente, dagli intellettuali, è
interessante perché emerge alla fine di alcuni secoli durante i quali la
maggior parte di questi intellettuali ha militato nel campo dell'ottimismo riguardo
alle infinite possibilità del progresso scientifico. La ragione avrebbe
spiegato tutto ed avrebbe aiutato l'uomo a vivere meglio.
Ciò nonostante, schiere di persone si sono vieppiù orientate verso
forme di pensiero non scientifico e non razionale, cominciando a credere in fenomeni
paranormali, nel potere curativo di pietre e colori, in teorie religiose le più
disparate, nella telepatia, nella comunicazione con gli spiriti, e via fantasticando.
È di questi giorni l'ennesima notizia che riguarda la ricerca di Atlantide,
mitica civiltà avanzata, che nessuno ha mai potuto documentare, ma c'è
chi giura che sia stata in contatto con gli extraterrestri.
La televisione si è immediatamente adattata al "mercato" ed allora
vai con gli oroscopertine/copi, con i programmi dedicati ai maestri spirituali, con i programmi
sugli UFO. Si veda per tutti il successo della serie "X Files".
Per parte mia noto che decenni di propaganda, anche scolastica, sul progresso
inarrestabile, sui gloriosi orizzonti della scienza, sulla vittoria della ragione
sulla superstizione hanno prodotto, o perlomeno non hanno evitato, un fenomeno
di massa dì segno esattamente contrario, di tale portata da far sì
che la gente ci lasci perlomeno la pelle (si vedano i vari suicidi collettivi
al passaggio della cometa Hale Bopp). Temo che, purtroppo, questi tristi epiloghi
non saranno gli ultimi da qui al 2000.
Torniamo
all'articolo che fa da spunto a queste considerazioni. Le parole di Cristo vengono
opportunamente mischiate con citazioni di alcune persone che sono definite "guide
spirituali". Sostanzialmente la citazione evangelica viene ridotta ad un
problema di immaginazione e di creatività. I bambini possiedono un'immaginazione
ed una creatività molto potenti che li metterebbero in condizione di
costruire un mondo migliore se non venissero frustate dagli adulti.
Ed allora bisogna, come normalmente accade in queste teorie, cambiare tutto;
bisogna modificare il modo di fare istruzione e passare a quella che si chiamerebbe
"educazione globale" che farebbe di questi bambini degli esseri autonomi,
ispirati da se stessi, capaci di controllare il loro corpo, le emozioni, la
mente, ecc.
Ci pare che la proposta di Cristo ad ognuno di noi: ritornate come bambini ...
possa avere una diversa lettura che sia a tutti accessibile e attuabile.
Cosa hanno i bambini di così speciale per essere additati ad esempio
per la vita degli adulti?
Semplicemente sanno che il loro bene viene da un altro. Non hanno obiezioni
a questo fatto e non teorizzano "l'autonomia" che sostanzialmente
significa darsi da sé la propria regola. La regola fondamentale dell'infanzia
è quella che prevede la dipendenza da un altro come norma buona e utile.
Nel mantenere e sostenere questa norma essi sono anche piuttosto abili. I bambini
sanno chiedere, se non sono già stati feriti e offesi non hanno problemi
a sollecitare l'altro, a renderlo solidale in un lavoro comune per il reciproco
beneficio.
Il neonato piange finché non viene soddisfatto. Il bambino piccolo mobilita
tutte le sue risorse di "seduzione" per ottenere dagli altri ciò
che ritiene utile per la sua soddisfazione. Se il bambino non è già
stato ingannato sa cosa gli fa piacere e sa chiederlo in maniera adeguata.
"Bussate e vi sarà aperto ..." fa parte della competenza del
bambino che non si vergogna a bussare e ribussare, finché non gli viene
aperto. I capricci sono già il segno che qualcosa, nella risposta al
suo bussare, non ha funzionato.
Allora l'invito evangelico sembra essere un buon
consiglio per tutti e da subito applicabile per chiunque senza passare per strane
pratiche esoteriche. Significa sostanzialmente che la vita felice non la si
costruisce da soli. La felicità la si raggiunge solo nella reciproca
dipendenza, riconosciuta come ricchezza e non come mortificazione.
O così o l'inferno in terra, come il secolo che sta per finire ha ampiamente
dimostrato. Non è superfluo ricordare che il mito dell'autonomia, del
"bastare a sé stessi", ha costituito un'altra delle colonne
portanti dei pensiero degli ultimi secoli.